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Piante velenose
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Senecio vulgaris

Senecio vulgaris L.

Famiglia: Compositae (Asteraceae)
Sinonimi: Senecio semperflorens Stokes, Senecio motelayi (Rouy) A.W. Hill.
Nome volgare: Senecione, Senecio comune, Erba calderina

Etimologia: Dal latino senex = vecchio per i peli bianchi del suo pappo, che ricordano i capelli di una persona anziana.Morfologia:
Descrizione: Pianta erbacea annuale, assai polimorfa per quanto riguarda la lunghezza delle foglie, la glabrità e la grandezza dei suoi fiori, ha consistenza carnosa e può raggiungere i 40 cm in altezza.
Rizoma piccolo e radici fibrose secondarie poco evidenti, il fusto fragile, eretto, semplice o poco ramificato.
Foglie alterne, un poco spaziate, più o meno glabre, pennatifide o pennatopartite, con lobi uguali allungati e dentati; quelle cauline sessili e amplessicauli, le inferiori sono allungate-spatolate (più larghe verso l’apice).
Fiori ermafroditi, riuniti in piccoli capolini lunghi 1 cm e larghi 5 mm, che formano una infiorescenza terminale a corimbo. Involucro cilindrico con due serie di brattee punteggiate di nero all’apice, le esterne (bratteole) corte e triangolari sono 4 o 5 volte più corte delle interne che hanno forma lineare. I fiori sono gialli e molto piccoli con corolla tubolare terminata da 5 denti (corolla pentadentata) che sporge appena dalle squame dell’involucro.
Il frutto è un piccolo achenio cilindrico (2, 5 mm) ricoperto di una minuta peluria con un pappo composto da numerose setole semplici e bianche.

Distribuzione – Habitat – Fioritura:
Originaria dell'Africa Settentrionale, delle zone temperate dell'Asia e dell'Europa mediterranea, è pianta cosmopolita e naturalizzata in tutto il mondo, in Italia è presente in tutte leregioni, e vegeta su terreni coltivati, incolti, pascoli, bordi stradali fino a 1800 m di altitudine. Ha un breve ciclo riproduttivo, infatti dal seme alla fioritura impiega soltanto 2 o 3 mesi per cui durante l’anno è possibile assistere a numerose fioriture.

Proprietà ed Usi:
Pianta antiscorbutica, antielmintica, diaforetica, emmenagoga, omeopatica, purgante, diuretica che da tempo era impiegata nella medicina popolare quale lassativo ed emetico, e per promuovere mestruazioni difficili e dolorose.
Per uso esterno quale emolliente e antinfiammatorio della pelle, della bocca e delle emorroidi.
Tuttavia la presenza di alcaloidi tossici tra i suoi principi attivi, quali la Senecionina, senecifillina, retrorsina e alcaloidi pirrolizidinici provoca una azione epatossica – genotossica e carcinogenica e ed anche lesioni al fegato simili a quelle della cirrosi epatica.
In conseguenza della sua alta tossicità il suo uso deve essere bandito.

Curiosità:
A causa del suo veloce ciclo riproduttivo, anche tre volte in un anno, è la prima pianta ad essere immunizzata riguardo gli erbicidi impiegati nelle coltivazioni, quindi l’unico vero nemico dei questa erba considerata infestante è la Puccinia lagenofora, un fungo che riesce aggredendola a provorne la morte.
Ma poiché questo fungo, che si sviluppa esclusivamente su tessuti vivi , non riesce a sopravvivere alle gelate dell’ inverno, lascia immuni le nuove generazioni del Senecio, che al contrario è e molto resistente sia al caldo intenso che al gran freddo e può sopportare escursioni termiche di 50°, anche grazie alle sue foglie spaziate e carnose.